Inc…avolata ma per niente rassegnata, faccio il cambio biglietto e arrivo a Napoli quasi un’ora e mezzo dopo l’orario previsto. Dalla stazione le Catacombe non sono molto distanti, ma a Napoli il 19 settembre non è un giorno qualsiasi, è la festa di San Gennaro e tutti i napoletani sono per strada! 😱
Salgo sul primo taxi che mi capita a tiro e chiedo al conducente se mi può portare alla chiesa di San Gennaro. “E come no, signorì!”. Il traffico è allucinante, altro che Firenze sotto la tempesta! Dal finestrino dell’auto vedo fiumi di persone che camminano apparentemente senza una meta e decine di bancarelle che vendono le chicche tipiche delle feste paesane.
NEL RIONE SANITA’, IL CUORE DI NAPOLI
Non è la prima volta che vengo a Napoli ma oggi più di ogni altra volta mi appare come una grande città dall’anima semplice e popolare.
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| Il colorito e caratteristico Rione Sanità |
I napoletani sono simpatici, non è un luogo comune, e il tassista scambia volentieri due parole durante il tragitto (non sapendo che quando attacco con le domande non mi ferma nessuno!!). “Cos’è quel ponte?” gli chiedo. “E’ il ponte della Sanità, siam’a’presso alle catacombe“.
Impressionante. In mezzo alle case. Il ponte Maddalena Cerasuolo venne finito di costruire nel 1809 per permettere al re di raggiungere la sua Reggia di Capodimonte senza scendere nella vallata che la separava dal centro cittadino. Un ponte in mezzo alla città, non avevo mai visto niente di simile. In alcuni zone le sei campate della struttura si integrarono con gli edifici sottostanti, in altre invece furono costretti ad abbattere in parte delle bellissime strutture, ma di questo parlerò più avanti.
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| Il ponte della Sanità |
Eccomi alla chiesa di San Gennaro!
Sono l’ultima! Tutti sono già all’inaugurazione… La cattedrale di Napoli è enorme e sprizza bellezza da tutti i pori, ma non ho tempo di fermarmi ad osservarla adesso: mi dirigo alla sua sinistra, dove c’è l’ingresso alle Catacombe, e inizio a scendere. Con mia grande sorpresa le gradinate che portano ai sotterranei sono completamente all’aperto e sono circondata dalle case e dalla veduta di uno scorcio di Napoli.
L’INGRESSO ALLA NAPOLI SOTTERRANEA: LE CATACOMBE DI SAN GENNARO
L’accesso è suggestivo, come essere in un’enorme caverna! Continuo a scendere giù e finalmente arrivo al luogo della presentazione per assistere agli ultimi istanti.
Da lì è possibile accedere alle altre catacombe e spostando con una mano le tende di velluto rosso che nascondono l’apertura entro in un nuovo spazio all’aperto. Alzo gli occhi e vedo le stelle e la Luna; poco sotto la Cattedrale di San Gennaro da dove è iniziata la discesa.
Mi aspettavo un luogo claustrofobico e invece per adesso è quasi tutto all’aria aperta e ogni ambiente è ampio. Gli altri miei compagni del blogger-day hanno già visitato tutto, la mia visita prosegue come era iniziata; da sola… mi addentro nel cuore delle Catacombe con il cuore in gola un po’ per la fretta e un po’ per il pensiero di essere l’unica presenza in questo cimitero sotterraneo del II secolo. In realtà non mi rendo conto subito, ma sono una privilegiata: ho tutte le Catacombe a mia disposizione!
Sale con altari si alternano a nicchie decorate con affreschi e lunghi corridoi; in fondo a questo labirinto che di oppressivo non ha niente (chissà perché, ma me le immaginavo più basse!) si apre la meta del mio vagare, il luogo dove si svolge lo spettacolo multimediale “Le Luci di dentro”!
LE LUCI DI DENTRO
L’acustica è eccezionale, i suoni sono amplificati dalle pareti di tufo e a donare ulteriori vibrazioni ci pensano le illuminazioni sapientemente dosate, né troppo flebili né esagerate.
“Le Luci di dentro” descrivono con immagini, video, suoni e parole un viaggio temporale attraverso i secoli che trasporta il visitatore fino alla Basilica Extra Moenia dedicata a San Gennaro, illustrando le catacombe come il grembo cha ha dà origine alla vita e non come un luogo legato solo alla morte.
Si tratta quindi di un’installazione moderna ad alta tecnologia perfettamente in sintonia con l’ambientazione paleocristiana e alla fine, può piacere o non piacere (a me è piaciuto tantissimo) ma sicuramente rappresenta un’unicità di altissimo livello e riesce nell’intento di trasmetterti la sensazione di trovarsi in un luogo vivo.
Grazie all’installazione multimediale Le Luci di Dentro le Catacombe di San Gennaro, da progetto di rivalorizzazione di un quartiere difficile come Sanità sono diventate un’attrazione visitabile tutto l’anno!
Prenotando la vostra visita (è obbligatorio), oltre a una guida in carne ed ossa verrete accompagnati nella prima parte del percorso da un divertente “ectoplasma”, la guida virtuale Andrea De Jorio, un archeologo ed etnografo nato a Procida nel 1769 che scrisse una guida delle catacombe. In questa fase vedrete la prima immagine ritratta di San Gennaro.
Nella fase 2 sarete invece catapultati all’interno dello spettacolo multimediale incentrato sul tema del ciclo della vita e infine nella fase 3 assisterete alle proiezioni sull’abside della Basilica di San Gennaro.
Il progetto “Le Luci di Dentro” è stato finanziato dalla Comunità Europea e fa parte del più ambizioso “Sanità A.ppl.L” sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con l’intento di valorizzare il Rione Sanità esaltandone gli aspetti culturali e storici a dispetto della non buona reputazione di cui gode.
Del Rione Sanità e delle sue bellezze parlerò in un nuovo post, intanto vi invito ad andare a Napoli e visitare le Catacombe di Napoli, magari dopo aver fatto una sosta alla pasticceria Scaturchio (in piazza San Domenico Maggiore) che con il Vesuvio babà ci ha deliziato nel buffet dell’inaugurazione 😋.
INFORMAZIONI UTILI
Per prenotare la visita alle Catacombe potete scrivere a info@catacombedinapoli.it o tramite il sito www.catacombedinapoli.it.
Via Capodimonte 13 presso la Basilica del Buon Consiglio (l’ingresso per i disabili avviene al vicoletto San Gennaro dei Poveri n°22, accanto all’ospedale San Gennaro).
La fermata del bus più vicina è “Capodimonte”, quella della metropolitana “Museo”.
Orari di apertura
lunedì-sabato dalle 10 alle 17 (orario dell’ultimo ingresso)
domenica dalle 10 alle 14 (orario dell’ultimo ingresso)
Testo e foto di Sara.











