Sì perché non esiste solo il tartufo di Alba, pregiatissimo per carità, o quello di Acqualagna o il nero di Norcia. San Miniato è da sempre la patria del Tuber Magnatum Pico, che come ho scritto qualche tempo fa (su Benessere Viaggi de l’Unità) è una varietà del tartufo bianco caratterizzata dal potente effluvio e da proprietà organolettiche che lo inseriscono nell’Olimpo del settore.
SAN MINIATO CITTA’ DEL TARTUFO
Come dicono dalle mie parti, “Intendiamoci subito!“, questo non significa che San Miniato sia solo ed esclusivamente associabile ai tartufi… la città, di stampo medievale e origini etrusche, è bella e non ha niente da invidiare a molti altri borghi toscani che vanno per la maggiore. Ma è fuor di dubbio che il tartufo ne rappresenti l’emblema e l’anima e che la fiera sia il punto più alto dell’esaltazione di sua maestà, il “re della tavola”.
Dalla prima edizione della sagra nel 1969 e poi ininterrottamente dal 1972, la mostra mercato nazionale del tartufo bianco delle colline sanminiatesi è l’occasione per scoprire un mondo di sapori unici, non solo quello sublime dell’oro bianco o ad esso correlato: gli stand che trovate in piazza della Repubblica e in tutto il centro di San Miniato Alto straboccano di formaggi, salumi, miele, olio, vini e altri prodotti di aziende locali.
L’ultima volta che abbiamo partecipato abbiamo assaggiato l’olio ed il burro al tartufo della Savitar, un’azienda che vende tartufi in tutto il mondo, e i vini dell’azienda vinicola Agrisole, a conduzione familiare (per la verità siamo andati anche a trovarli nelle loro sede e a toccare con mano la passione per la terra e l’entusiasmo contagioso della famiglia Caputo che nel weekend apre al pubblico per degustazioni di Chianti DOCG e Toscana IGT).
LA MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO BIANCO: TRA TRADIZIONI E NOVITA’
L’abbondante presenza nel territorio del tartufo, legata alla leggenda del vitello d’oro, è nota fin dal medioevo. Ogni anno a settembre i tartufai iniziano ufficialmente la stagione della raccolta, in luoghi avvolti dalla massima segretezza. Due mesi dopo arriva la fiera, che tradizionalmente si svolge negli ultimi tre fine settimana del mese di novembre.
Edizione 2014: nel centro storico di San Miniato Alto, trasformato in un laboratorio a cielo aperto, ci sarà l’incontro dei sapori toscani con quelli dell’Oltralpe: sabato 15 novembre dalle ore 15 alle 19 andrà in scena la rievocazione storica dell’arrivo di Napoleone Bonaparte e delle sue truppe a San Miniato. Un evento accaduto alla fine del ‘700, con il condottiero francese che fece una sosta per incontrare lo zio Filippo Bonaparte durante il suo viaggio verso Firenze.
Ogni domenica sono previste delle visite guidate per la città, ma l’appuntamento di domenica 16 novembre è particolarmente interessante con la visita ai luoghi napolenonici di San Miniato.
Il programma prevede anche altri incontri: con la cucina e i Paesi del mondo (22 novembre), con le eccellenze e i prodotti di qualità (29 novembre) e con… il Natale!
L’ultimo fine settimana della mostra si aggiungeranno altre bancarelle, quelle dei Mercatini di Natale di San Miniato che affiancheranno alle prelibatezze del tartufo bianco i dolci della tradizione natalizia.
La fiera non è solo una mostra, è anche un mercato. Quale occasione migliore di portarsi a casa un piccolo tartufo di qualche decina di grammi per concedersi uno strepitoso tagliolino o un qualsiasi altro primo piatto condito con qualche scaglia (a fette, non tritato, mi raccomando!) di tartufo bianco di prima scelta?
8 grammi di bontà assoluta!
L’alternativa? Un buon ristorante!
Sì, direi che potrebbe essere un bel tema per un futuro post 😉
INFO UTILI
- a San Miniato la ricetta del benessere a base di tartufo e SPA! (nella sezione “Benessere” de L’Unità)
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