Lo scorso lunedì 15 dicembre sono stata ospite dell’hotel assieme ad altri foodblogger per la serata inaugurale, ricchissima di suggestioni e spunti interessanti con cui abbiamo potuto approfondire le ricchezze di questa piccola regione e desiderare ancor più, casomai ne avessimo bisogno, di visitare la Valle d’Aosta. Animatore e mattatore della serata, il grande Carlo Vischi ci ha presentato piatti, autori e produttori con passione ed energia.
Cosa abbiamo assaggiato?? La serata è iniziata nel lounge bar con una selezione di finger food accompagnati dal sidro Maley Montblanc, prodotto a 900 metri s.l.m. da alberi di mele secolari alti fino a dieci metri. Valle d’Aosta dunque non significa solo viticoltura eroica, con i vigneti più alti d’Europa, ma anche produzioni di nicchia e d’eccellenza: alta quota e alta qualità!
Unica concessione ai prodotti carnei è l’antipasto composto da Crudo di Bosses e coppa al ginepro di Arnad. Mocetta e pane di segale con invitanti riccioli di burro l’accompagnano.
I Macaron alla ricotta d’alpeggio “Salignum”, crema di topinambur e castagne al miele creano un piacevolissimo contrasto dolce – salato. Sono leggeri e sostanziosi, croccanti e morbidi al contempo.
I Profiteroles con fondutina sono più sostanziosi, adatti ai fanatici dei formaggi di qualità, come me.
La Zuppa alla valdostana mi sorprende perché la ricca fontina e la saporita verza sono accompagnate da un ingrediente misterioso, che non ho saputo riconoscere.
Il Raviolo di sedano rapa al Bleu d’Aoste, barbabietola e cappuccino completa il menu con il contrasto tra i vegetali leggeri e il sapore prorompente di un pregiatissimo, ma fortissimo, formaggio erborinato.
Niente caffè valdostano né birra artigianale, preferisco trascorrere in chiacchiere mezz’ora con i miei vicini di tavolo prima di prendere come Cenerentola, di corsa, l’ultima metropolitana che mi riporta a casa.
In verità c’è una dolce conclusione della serata, con il Gelato alla crema latteria al cuore di lampone, fresco e leggero “a km zero”, una più che degna conclusione di questa degustazione eccellente.
A proposito di degustazione, abbiamo assaggiato grandi vini scelti dallo chef Fabio Castiglioni, che in questo gemellaggio ideale è accompagnato da Paola Voluaz chef da La Majon presso Hotel Ristorante La Torretta di Challand Saint Anselme. Il mio preferito è il Pinot Grigio Lo Triolet, cantina che continua a mietere successi con i Tre Bicchieri e non solo. Produce 50.000 bottiglie di cui 12.000 di Pinot Grigio (affinato in acciaio, barricato e passito) lontanissimo dal classico bouquet degli analoghi vini prodotti a nordest.
I due rossi mi piacciono ma senza colpirmi, preferisco Le Prisonnier le Torrette classico di Maison Anselmet con i suoi profumi al Fumin Esprit Follet di la Crotta di Vegneron, dov’è evidente la forte impronta del legno.
L’Hotel Milano Scala è un quattro stelle superior situato in via dell’Orso a breve distanza dalle principali attrazioni meneghine: il quadrilatero della moda, Brera, il Domo e il centro storico. Con oltre 60 camere di cui 14 suite è una perfetta sintesi di modernità, eleganza e classe. Nel nome richiama il teatro e la grande musica, infatti accoglie i suoi ospiti con musica lirica, anche suonata dal vivo da musicisti professionisti.
In sostanza Hotel Milano Scala è un luogo di pace a pochi metri dalla frenetica vita di città, dove è possibile rilassarsi e sentirsi a casa anche durante un viaggio di lavoro, come conferma l’alta presenza femminile tra gli ospiti italiani e soprattutto internazionali. Concepito con la massima attenzione all’ambiente e all’ecosostenibilità, utilizza fonti energetiche rinnovabili, prodotti locali e genuini provenienti ad esempio dalle cascine del vicino Parco del Ticino, come materie prime per il ristorante.
Sin dalla sua apertura, quattro anni fa, Hotel Milano Scala ha scelto la filosofia della qualità e salubrità, sino ad eliminare tutte le emissioni di anidride carbonica nell’aria e diventare così il primo hotel di Milano ad emissioni zero, una scelta Green oggi abbinata perfettamente con l’Orto in terrazza. All’ottavo piano dell’hotel, infatti, c’è la Sky Terrace, terrazza panoramica da dove si gode un’ampia vista sul Duomo e il bellissimo centro di Milano; qui dalla scorsa primavera sono coltivati gli aromi e le migliori verdure di stagione, serviti quotidianamente agli ospiti del ristorante La Traviata o al bar Primadonna nella hall.