“Com’è la situazione in Tunisia?“. Inutile nascondersi dietro un dito, la prima domanda che tutti mi hanno fatto al ritorno da tre giorni vissuti tra Tunisi e Hammamet non è stata “Ti è piaciuta la Tunisia?” ma, comprensibilmente, se avessi avvertito un clima di pericolo e di insicurezza. Prima di addentrarmi in una serie di considerazioni che sono il frutto di quel che hanno osservato i miei occhi e ascoltato le mie orecchie, volendo concentrare in poche parole il succo delle mie risposte a quei due quesiti posso serenamente affermare che:
- il Governo tunisino ha alzato l’attenzione ai massimi livelli dispiegando forze militari praticamente ovunque per garantire la sicurezza ai cittadini e ai turisti.
- Sì, quel poco che ho visto della Tunisia mi è piaciuto moltissimo, ben oltre le mie aspettative!
A metà del mese di aprile io e Sara abbiamo partecipato al megatour (*) “Scopri il fascino della Tunisia” organizzato dall’Ente del Turismo tunisino e dalla compagnia aerea Tunisair. E’ stato un viaggio sui generis per noi, poco abituati a muoverci insieme ad altre 180 persone… Sara era già stata a Tunisi, esattamente un anno prima in occasione della riapertura del museo del Bardo a un mese dall’attentato terroristico, per me invece era la prima volta in questo Paese.
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Museo del Bardo | per non dimenticare |
Dubbi se partire oppure no o timori che potesse succedere qualcosa non ne avevamo per una serie di motivi: chi ama viaggiare, chi ritiene che il viaggio rappresenti un aspetto fondamentale e imprescindibile della propria esistenza, chi del viaggio non può fare a meno come dell’aria che respira e lo sente come un’esigenza, sa benissimo che purtroppo dovrà imparare a convivere con il rischio di possibili attacchi terroristici in una buona fetta di questo mondo.
“Ok, ma la Tunisia è un Paese particolarmente a rischio, non è meglio andare altrove?“.
Beh, io non credo sia rischiosa più di altre nazioni europee! Non mi sento meno in pericolo a Roma, a Parigi (dove siamo stati a gennaio), a Londra o a Bruxelles, giusto per fare qualche facile esempio. Con questo non voglio dire che ogni angolo del pianeta viva le stesse condizioni di sicurezza precaria: in Siria, in Nigeria, in Somalia al momento eviterei di andarci… Però, nonostante il messaggio dei nostri media sia spesso distorto e superficiale, in Tunisia il clima generale è di tutt’altro genere!
I 20 giorni che mi sono preso al ritorno per capire meglio l’affaire tunisino, per scrivere mail a chi ritenevo che potesse aiutarmi a comprendere, per ricercare in rete notizie che andassero più in profondità e confermassero o smentissero le mie impressioni, sono serviti (spero) a delineare meglio il quadro.
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Sidi Bou Said |
Parlando della nostra esperienza diretta abbiamo constatato che le parole del direttore generale dell’office national du Tourisme tunisien non erano vuote (Simonetta nel suo blog ha sintetizzato egregiamente il suo intervento nel corso della conferenza stampa tenuta nel corso del megatour): le misure anti-terrorismo adottate dalle autorità sono evidenti e i controlli di sicurezza in città e nel resto del Paese sono frequenti.
Il museo del Bardo (straordinario!) è ovviamente blindato e lo stesso dicasi del perimetro della Medina di Tunisi, ma questo non ha impedito a me e Sara di percorrerla liberamente in lungo e in largo, a costo di perderci nel dedalo dei suq… Che dire poi di Sidi Bou Said, Hammamet e del sito archeologico di Cartagine? Affascinanti e incredibilmente tranquilli.
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Il parco archeologico delle Terme di Antonino | Cartagine, patrimonio Unesco |
PERCHE’ ANDARE IN TUNISIA?
- Perché saremmo ipocriti a professare che con le singole azioni possiamo riuscire a cambiare il mondo – “siamo fautori del nostro destino!” – se poi non ci crediamo veramente. I terroristi vogliono condizionare la nostra vita e farci vivere nella paura?
Mostriamo con i fatti che noi andiamo avanti, che la nostra determinazione è più forte. Siamo sempre bravi a riempirci la bocca di parole, a dire che non dobbiamo cambiare la nostra vita per darla vinta a quelli dell’Isis… La Tunisia si è schierata e questo suo essere troppo occidentale, troppo tollerante verso le minoranze e troppo rispettoso verso i diritti delle donne lo ha pagato a caro prezzo. Noi possiamo dimostrare solidarietà a un popolo da sempre vicino alla nostra storia e cultura semplicemente tornando a visitarla.
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Tunisi dall’alto |
- Perché la Tunisia ha innalzato il livello di allerta terrorismo in tutto il Paese soprattutto nei punti più sensibili! Questo non significa che è garantita la sicurezza al 100%, nessuno può farlo in nessun posto del mondo ovviamente… ma che il territorio è protetto e quindi anche i turisti e gli abitanti. Potrebbe essere diversamente in un Paese in cui il turismo rappresenta una percentuale rilevante del Pil?
- Perché la Tunisia è vicina: da Bologna ci abbiamo impiegato 1h e 15′ di volo (in realtà 15′ perché esiste un fuso orario di 1h! 😊), quindi a Tunisi e/o Sidi Bou Said potete andarci anche per un weekend! E a differenza degli altri stati africani, qui non esiste nemmeno il problema della dissenteria…
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Medina di Tunisi |
- Perché la Tunisia è economica (rispetto a quelli italiano i prezzi dei ristoranti e il costo della vita sono molto più bassi) e i voli per raggiungerla non mancano: oltre a Bologna Tunisair collega la Tunisia a Milano, Venezia, Roma, Napoli e Palermo. Al momento ci sono voli A/R da/per Roma e Venezia diretti a Tunisi a 159 € tasse incluse.
- Perché la Tunisia è…. splendida! Per dare spazio a quest’ultima motivazione però dovrete aspettare i prossimi post! 😉 Oltre all’accoglienza di un popolo abbiamo scoperto un Paese che regala tantissima bellezza. Un Paese di bianco, di sole e d’azzurro!
“Conosco delle barche che si dimenticano di partire… hanno paura del mare a furia di invecchiare.”