
Per arrivarci da Saint Florent basta seguire la strada litoranea verso nord (qualche decina di km) mentre chi giunge da Bastia può scegliere di risalire il Capo Corso dal lato est (se ha più tempo è la scelta consigliata per ammirare la costa che in questo tratto è impervia e selvaggia) oppure di fare la strada più corta tagliando attraverso le strade tortuose di montagna verso Saint Florent.
Noi abbiamo fatto la circumnavigazione del dito partendo dalla nostra base di Saint Florent e quindi Nonza è stata la nostra prima tappa: il paese è piccolo, formato da poche case dalla tipica architettura ligure, arroccato su un altissimo sperone roccioso che domina l’omonima ed enorme spiaggia nera ben visibile dal ciglio della strada.
Dall’alto i sassi bianchi che formano delle frasi risaltano sullo sfondo nero-grigio dei ciottoli come le scritte in gesso su una lavagna.
Un sentiero scosceso che parte dal margine della strada principale conduce all’immensa spiaggia nera dopo un dislivello di circa 160 metri.
Il colore è dovuto ai residui della lavorazione dell’amianto, che veniva estratto da una vecchia miniera, da tempo in disuso, poco lontana da qui. Per questo non è raccomandabile fare il bagno o sdraiarsi direttamente sui sassi… anche se chi arriva fin qui non si preoccupa troppo da cosa dipenda la colorazione della spiaggia e un bagno nell’acqua azzurra non se lo lascia sfuggire.
Il panorama dalla strada è bellissimo ma anche la vista del paese dal basso, con la torre nera che si staglia nel cielo della Corsica, non è male.
IL SENTIERO
Dalla strada principale parte anche un sentiero di 54 scalini che scende fino alla fontana di Santa Giulia, luogo di martirio della donna, crocefissa da un prefetto romano per non aver partecipato ad una festa pagana ed essersi inginocchiata di fronte alla statua di Giove.
Le acque della patrona della Corsica sono ritenute miracolose e nonostante quello che c’è scritto su alcune guide ci si arriva direttamente e piedi e si può attingere all’acqua per abbeverarsi e rinfrescarsi.
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