La Toscana è una regione ricca di sentieri bellissimi che insieme al beneficio dell'attività fisica regalano anche il piacere della scoperta. Percorsi ad anello in ambientazioni suggestive, itinerari panoramici che attraversano boschi e fiumi e hanno come meta castelli, cascate o altre meraviglie naturali... Noi ne abbiamo scelti 10 dopo un'attenta selezione: 10 tratte che abbiamo scovato grazie al web o ai consigli di altri appassionati; 10 cammini che abbiamo calpestato passo dopo passo; 10 escursioni emozionanti con una caratteristica comune: sono tutti di difficoltà bassa o medio-bassa, quindi adatti a tutti!
10 SENTIERI DA NON PERDERE
In questo elenco potete subito farvi un'idea al primo colpo d'occhio della loro posizione:
- Il sentiero di Tiziano Terzani a Orsigna (Pistoia)
- L'anello tra le Balze del Valdarno (Arezzo)
- Il sentiero dei pittori nel Mugello (Firenze)
- Il SentierElsa a Colle Val d'Elsa (Siena)
- Verso il Castello di Sammezzano (Firenze)
- Dall'Isola Santa al Col di Favilla (Lucca)
- Il Bosco delle Fate a La Verna (Arezzo)
- Sentiero panoramico su Vinci (Firenze)
- Intorno alla Villa di Bellavista a Borgo a Buggiano (Pistoia)
- Lungo l'Acquedotto Mediceo ad Asciano (Pisa)
IL SENTIERO DI TIZIANO TERZANI
Il Sentiero di Terzani è un breve cammino con leggere pendenze che parte da "Case Cucciani" e arriva all'"Albero con gli occhi". Ci troviamo nel comune di Orsigna, sul versante pistoiese dell'Appennino tosco-emiliano. Qui nacque e tornò spesso il giornalista e scrittore fiorentino Tiziano Terzani, affezionatissimo ai posti della sua infanzia tanto che nella sua casa di Orsigna decise di trascorrere gli ultimi anni della sua vita, da solo, quasi da eremita.
L'Albero con gli occhi è una sua creazione e non esagero nell'affermare che per i suoi fan rappresenta un luogo mistico, dove radunarsi e leggere dei passi di uno dei suoi libri.
Vi consiglio di parcheggiare nel paese e partire da qui alla volte di Case Cucciani seguendo il sentiero n°5 del CAI e poi da lì proseguire lungo il sentiero Terzani menzionato sopra, disseminato di cartello con citazioni e pensieri dello scrittore. Nella sua totalità si tratta di una passeggiata della lunghezza di 2,50 km e 178 metri di dislivello (sola andata) di difficoltà bassa.
Se volete rendere ancora più speciale la vostra esperienza vi consiglio di proseguire lungo il sentiero n°5: scoprirete un bosco incantato solcato da un tragitto favoloso con le radici degli alberi che affiorano dal terreno. Tutti i dettagli li trovate qui:
L'ANELLO TRA LE BALZE DEL VALDARNO
Nel Valdarno si trova un paesaggio completamente inaspettato, una delle meraviglie nascosta della Toscana: le Balze del Valdarno! Sono delle formazioni di argilla, sabbia e ghiaia stratificate, modellate dall'acqua e dal vento nel corso di milioni di anni fino ad assumere l'aspetto attuale che ricorda un po' quelle presenti nei grandi parchi del West americano... E non scherzo!
Uno dei modi migliori per ammirarle da vicino è seguire un anello che unisce due sentieri:
(1) Il sentiero delle Fossate (931 metri)
(2) Il sentiero dell'Acqua Zolfina (1000 metri)
Potete iniziare la camminata dal percorso (1) in via Aretina a Castelfranco di Sopra (in provincia di Arezzo, da non confondere con Castelfranco di sotto nel Pisano!), a pochi passi dall'edificio delle Poste Italiane, nei cui pressi si trova un parcheggio dove poter lasciare l'auto.
L'itinerario è molto scenografico con 13 tappe (panorami, guadi e punti di interesse) nel primo tratto e 14 nel secondo per un totale di circa 2 km e 170 metri di dislivello complessivo (difficoltà bassa) da percorrere lentamente, con gli occhi rivolti all'ambiente circostante, pronti a fare delle piccole deviazioni come ad esempio alla tappa N° 13 per entrare (con discrezione perché trattasi di proprietà privata, anche se il passaggio è consentito) nell'area del podere Castellina e scendere giù per un viottolo che vi porta direttamente sotto una delle Balze più spettacolari!
Impossibile perdersi, i sentieri sono tracciati con il segno del CAI col n° 51!
Per proseguire la giornata vi consiglio di:
- andare fino al paesino di Piantravigne per ammirare un panorama delle Balze da una posizione sopraelevata e privilegiata! Ci si può arrivare a piedi prendendo il sentiero che indica "Piantravigne" che trovate in corrispondenza della tappa n° 19 "Riguzze". La distanza è di circa 2,50 km in leggera salita.
- visitare Castelfranco di Sopra, inserito tra i borghi più belli d'Italia
IL SENTIERO DEI PITTORI
Giotto, Cimabue e Beato Angelico, tre grandi pittori che hanno fatto la storia dell'arte non solo italiana per altrettanti sentieri che si dipanano nel territorio del comune di Vicchio del Mugello. Quello che abbiamo fatto noi è un itinerario ad anello che percorre una parte dell'anello A (Cimabue) e dell'Anello B (Giotto) per una lunghezza complessiva di circa 15 km e un dislivello di appena 100 metri.
Chi vuole può seguirlo in parte, fare i tre sentieri separati oppure allungare la camminata dal paese di Vicchio per proseguire verso Moriano, dove si trova la casa natale di Beato Angelico (anello C).
Chi vuole può seguirlo in parte, fare i tre sentieri separati oppure allungare la camminata dal paese di Vicchio per proseguire verso Moriano, dove si trova la casa natale di Beato Angelico (anello C).
Il nostro punto di partenza è stata la Casa natale di Giotto (temporaneamente chiusa per l'emergenza Covid19) a Vespignano, dove abbiamo parcheggiato l'auto. Da lì ci siamo diretti al fondovalle, passando dalla località "Le Balze" e raggiungendo così' la strada provinciale SP551, dove si trova il cartello che indica il ponte di Cimabue a 300 metri. Da qui inizia il tragitto paesaggisticamente più bello che culmina al ponte di Ragnaia, chiamato "Ponte di Cimabue" perché secondo la leggenda, documentata anche negli scritti del Vasari e del Ghiberti, lì avvenne il primo incontro tra il maestro e l'allievo: il giovane pastorello Giotto stava disegnando una pecora su una lastra di pietra e Cimabue ne rimase così colpito da condurlo alla sua scuola di pittura. Così ebbe inizio la luminosa carriera di Giotto.
Passato il ponte si imbocca il sentiero a sinistra che costeggia il torrente Ensa fino al Ponte di Sagginale; attraversatolo, si continua a camminare fino alla SP41 e la si fiancheggia per un breve tratto fino ad arrivare sull'argine del fiume Elsa. Il sentiero (B) prosegue lungo il corso del fiume fino a Ponte a Vicchio e infine a paese di Vicchio. Dalla centrale piazza Giotto basta seguire il percorso (A) per tornare alla Casa Natale di Giotto, passando dalla frazione di Pilarciano, dove una targa segnale la dimora estiva di Giosuè Carducci.
IL SENTIERELSA
La cittadina medievale di Colle Val d'Elsa cela un percorso all'interno del suo parco fluviale che lascia di stucco per la bellezza. E non è un'esagerazione, credetemi.
L'itinerario, che segue il corso del fiume Elsa, si chiama proprio "Il SentierElsa" e regala cascatelle, piscine naturali e scorci in gradi di far felici non sono i fan sfegatati di Instagram!
Gli accessi al sentiero sono 6 (Ponte di Spugna, sede ANPIL, Catarelli, Selvamaggio, Gore Rotte e Ponte di San Marziale), noi siamo entrati da quello più a monte del fiume, l'ingresso al Ponte di Spugna, e abbiamo proseguito per tutta la lunghezza del parco fluviale attraversando più volte il corso d'acqua grazie ai dei grossi pietroni levigati che emergono in superficie e alla presenza di corde laterali che collegano in tutta sicurezza le due sponde.
Il dislivello è appena di 92 metri e i 3200 metri dal Ponte di Spugna al Ponte di San Marziale si percorrono in assoluto relax in diverse ore, se ci andate in estate... già, perché trattenersi sulle rive dell'Elsa per un picnic (ci sono alcuni tavoli in legno disseminati qua e là) o fare un bagno è una delle attività consentite che prolungheranno con tutta probabilità il vostro soggiorno.
VERSO IL CASTELLO DI SAMMEZZANO
Questo autentico capolavoro è probabilmente la meraviglia meno conosciuta della Toscana. Forse perché il castello di Sammezzano, uno dei rari esempi di architettura orientalista e stile eclettico dell'Ottocento, è abbandonato da tempo immemore...
Il suo elevato stato di degrado rischia di compromettere irrimediabilmente le sale riccamente decorate ma proprio durante il lockdown un inaspettato barlume di luce ha improvvisamente inondato di speranza il comitato Save Sammezzano che danni lotta per il suo recupero e tutti coloro che lo hanno visto dal vivo in una delle ultime eccezionali visite guidate o ne ha sentito parlare. Il castello è stato inserito nel programma europeo "7 Most Endangered" per il recupero e la salvaguardia del patrimonio culturale più a rischio d'Europa. Incrociamo la dita!
Per adesso è possibile visitarlo da fuori andando a Leccio, nel comune di Reggello (in provincia di Firenze). Poco distante dall'outlet di lusso The Mall inizia un sentiero che penetra nel fitto bosco che circonda il castello di Sammezzano e in poco più di 2 km e 120 metri di dislivello porta a destinazione. Lungo il percorso passerete accanto alla sequoia gemella che con i suoi 54 metri è la più alta d'Italia e fa parte del secolare parco delle sequoie di Sammezzano. La prima venne piantata nel 1851 e insieme ad altre 56 costituisce anche il gruppo di sequoie più numeroso della nostra penisola.
DALL'ISOLA SANTA AL COL DI FAVILLA
Isola Santa è uno di quei luoghi incantati dove fa sempre piacere tornare in ogni stagione. Ci troviamo in Garfagnana, nel comune di Careggine, in provincia di Lucca. L'auto purtroppo dovrete lasciarla in una delle piccole insenature della strada provinciale di Arni SP13 (ad esempio in quello segnato nella mappa) dopo di che potreste dirigervi a piedi fino al Belvedere.
Poco prima di quel punto inizia un sentiero sterrato in discesa, facilmente individuabile dalla staccionata che lo delimita, che porta al borgo di Isola Santa, a lungo paese abbandonato e da pochi anni in fase di ristrutturazione (una sosta alla Casa del Pescatore è quasi obbligatoria!) con le casette in pietra e i tetti di ardesia.
Un viottolo di circa 1 km costeggia il lago e permette di vedere da vicino, sommersi nel lago, i resti dell'antico molino di Mosceta ed altri edifici risalenti al 1200, ma soprattutto i magnifici riflessi sullo specchio d'acqua della vegetazione lussureggiante.
Un viottolo di circa 1 km costeggia il lago e permette di vedere da vicino, sommersi nel lago, i resti dell'antico molino di Mosceta ed altri edifici risalenti al 1200, ma soprattutto i magnifici riflessi sullo specchio d'acqua della vegetazione lussureggiante.
Se un paio di chilometri vi hanno solo stuzzicato la voglia di camminare vi suggerisco di tornare al Belvedere: pochi metri più avanti ci sono le scale che conducono sopra la diga della centrale idroelettrica al cui termine inizia il sentiero CAI n° 9 che porta, tra gli altri, al Col di Favilla in 1h e 30' (se non vi fermate e siete piuttosto allenati... la difficoltà è medio-bassa ma gli scorci sull'Isola Santa inducono a una sosta per scattare qualche foto!).
IL BOSCO DELLE FATE A LA VERNA
Nel parco nazionale delle Foreste Casentinesi ci sono percorsi trekking tra i più belli della regione e uno di questi è quello che attraverso il Bosco delle Fate! Tra quelli menzionati è forse il sentiero più impegnativo, anche se relativamente: se seguite l'anello basso del classicissimo "doppio anello del Monte Penna" dovrete affrontare salite di medio o medio-bassa difficoltà per un dislivello totale di 178 metri e una lunghezza di 6 km.
Nella mappa è segnato solo l'anello basso che passa dal Sacro Santuario di La Verna e conduce al Bosco delle Fate, ma da lì il sentiero continua fin sotto lo sperone di roccia dove è appollaiato l'eremo e fa ritorno al punto di partenza per un totale di circa 6 km con 590 metri di dislivello (difficoltà medio-bassa).
(anello basso - mappa tratta dal sito www.vecchievie.it)
Potete lasciare l'auto al parcheggio del Santuario e imboccare il sentiero CAI n° 53 dopo di che i numeri a cui fare attenzione sono il 50, il 56 e poi di nuovo il 53 che si districa tra i faggi secolari di questo splendido angolo del Casentino.
SULLE COLLINE DI VINCI
Il territorio che dette i natali al Genio è ricco di sentieri che abbracciano le colline che circondano la città di Vinci e senza dimenticare la Strada Verde n°14 che conduce dal centro storico alla casa natale di Leonardo ad Anchiano, quello che vi segnalo è una camminata di poco più di 2 km per la sola andata (collegandosi ad Anchiano si completa l'anello per un totale di circa 3 km) che ha inizio imboccando via Gremigneto (sulla mappa all'altezza di via Montalbano 17) e dopo una breve discesa in mezzo ai campi risale in collina in direzione dell'azienda agricola podere di Gremigneto.
Il motivo per cui ve lo consiglio è il panorama incredibile che si gode dall'alto, sulla cittadina di Vinci! Tra vigne e ulivi.
INTORNO ALLA VILLA DI BELLAVISTA
La villa di Bellavista è uno dei pochi esempi di architettura barocca fiorentina esistenti ed è un vero peccato che non sia visitabile se non durante le aperture eccezionali del FAI! E' possibile però ammirarla da fuori in tutta la sua imponenza e provare a immaginarsi come fosse all'apice del suo splendore, quando venne ultimata di costruire nel 1699 e veniva considerata la villa più bella d'Italia dopo la Reggia di Caserta.
Il terreno su cui sorge si trova a Borgo a Buggiano, in provincia di Pistoia, e prima di essere acquistato da Francesco Feroni apparteneva a Cosimo III de' Medici. Dal 1939 è di proprietà del Ministero dell'Interno e dalla fine del secondo conflitto mondiale ospita l'Opera Nazionale Assistenza Vigili del Fuoco.
Il sentiero che vi consiglio inizia in via ex campo sportivo 13 a Borgo a Buggiano (nelle cui vicinanze potete lasciare l'auto) e attraversata la via provinciale lucchese si immerge nella campagna lungo il percorso pedonale sull'argine del torrente Cessana, che fa parte del Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio.
Dopo 850 metri si incrocia via 1° maggio che conduce alle spalle della villa di Bellavista. Sapete come mai si chiama così? Perché il panorama a 360° che si vede dalla collinetta su cui si erge la villa spazia dal Montalbano al Valdarno.
Dopo aver fatto un giro intorno alla villa potete proseguire sul sentiero trekking precedente per poco più di 1 km (non segnato su Google Maps) e attraversando via Livornese di Sopra all'altezza del n° 65 in località La Pineta procedere sull'argine del Cessana per altri 2 km.
Il dislivello complessivo è praticamente nullo così come il grado di difficoltà.
LUNGO L'ACQUEDOTTO MEDICEO
Tra tutti quelli menzionati è il percorso più semplice e... lineare! 4 km esatti in linea retta è la distanza che separa il n° 40 di via Condotti ad Asciano a all'inizio di via dei Condotti a Ghezzano.
Cosa rende speciale questo tratto di strada bianca, quasi tutta sterrata e coperta dall'erba?
E' una pista ciclo-pedonale che si sviluppa di fianco a quel che resta dello scenografico acquedotto Mediceo!Distendendosi nella campagna pisano accanto a quest'opera grandiosa che fu voluta da Cosimo I de'Medici e fu attiva dal XVII° al XX° secolo!
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